Visita guidata al
Giardino Botanico Alpino del monte Faverghera - Nevegal Bellun
Domenica 28 luglio, appuntamento ore 9,15 - parcheggio Caserà - Nevegal,
partenza ore 9,30
Visita e lezione piante officinali ore 10,00 bambini sotto 15 anni - visita gratuita
Domenica 28 luglio, appuntamento ore 9,15 - parcheggio Caserà - Nevegal,
partenza ore 9,30
Visita e lezione piante officinali ore 10,00 bambini sotto 15 anni - visita gratuita
Info ed iscrizioni: Vittorio Alberti cell. 366 4595 970 -
Fabiana Gobbi cell. 338 33 98 050
Superficie 14 ettari - Altitudine min 1400 m - Altitudine max 1600 m
Il Giardino
Botanico Alpino
All'interno della Riserva Naturale Integrata del Monte
Faverghera si trova il Giardino Botanico delle Alpi Orientali 'F. Caldart' ideato e realizzato dal naturalista bellunese,
Francesco Caldart, dall’inizio degli anni '50 fino.
La caratteristica principale dei giardini alpini e che le piante sono organizzate e "disposte" secondo il loro ambinete naturale, quindi è fondamentale compredere
l'ambiente (terreni umini o aridi ecc.) per poi focalizzare le varie piante che in tal ambiente si sono evolute.
La vegetazione spontanea della Riserva è costituita da
praterie dislocate lungo i dossi sommitali, da arbusteti con prevalenza di
salici lungo gli avvallamenti, da vegetazione su roccia in cui predominano gli
arbusti nani; la parte bassa della Riserva è invece occupata da un bosco misto,
in gran parte di origine artificiale, in cui sopravvivono ancora sporadicamente
residui dell'originario bosco di Faggio.
La dominanza dello scopo didattico di questo giardino è sottolineata dall’ampia varietà degli ambienti che si riscontrano all'interno della Riserva, in parte costruiti artificialmente, offre un'ampia panoramica delle diverse associazioni vegetali presenti lungo l'arco alpino orientale.
Sono presenti
piante della boscaglia subalpina, delle paludi e sorgenti alpine, dei
popolamenti di torbiera (drosera e Pingiucola alpina), dei pascoli e delle
praterie alpine, dei ghiaioni e macerati, delle vallette nivali e delle rupi
calcaree e silicee. Sono inoltre
rappresentate le principali comunità licheniche di ambiente alpino.
La flora presente
si compone di circa 800 specie di cui oltre la metà sono spontanee.
Sono presenti entità comuni nei piani montano, subalpino
e alpino delle Alpi, accanto a specie rare o a distribuzione circoscritta. L'insieme
delle specie vegetali presenti sono
tipiche alla porzione orientale dell'arco alpino o delle sole Dolomiti,
come il caso della Campanula del Moretti e del Raponzolo chiomoso che si
sviluppano sulle pareti calcareo-dolomitiche; la Saponaria minore e il
Semprevivo delle Dolomiti che prediligono terreni silicei; la Valeriana
strisciante, la Primula tirolese e la Coclearia alpina presenti su rocce e
detriti calcarei.
L’impostazione didattica
iniziale del giardino, costituita da
aiuole, in cui venivano coltivate le specie botaniche e con specie
arboree aliene, fu progressivamente sostituita (dagli anni 80) da una nuova
visione floristica diffusa in cui le specie “locali” si trovano nel loro
ambiente naturale e non “chiuse” all’interno d’aiuole artificiali, più evidente
percorsi 1 e 3.
Rhodiola rosea |
Il nuovo indirizzo preso dal
Giardino fu quello di rappresentare la flora delle Alpi Orientali mediante un
approccio più corrispondente alla realtà delle prealpi, proponendo ai visitatori la collezione delle
piante organizzata secondo ambienti ben
distinti sul piano ecologico.
Negli ultimi anni le direttive
sulla conservazione della Natura si sono ulteriormente evolute e pertanto nel
Giardino Botanico sono in corso alcune modifiche gestionali che nel loro
insieme hanno la finalità di valorizzare maggiormente gli aspetti naturali
della Riserva Integrale e di incentivare la ricerca scientifica anche mediante
l’intensificazione dei rapporti con il mondo universitario. I giardini botanici (musei all’aperto) prestandosi via via ad un
utilizzo differenziato sia per
scopi scientifici che didattico-divulgativi.La
caratteristica di “flora-diffusa” mette questo giardino botanico in una
posizione comparativa, con il giardino botanico alpino del Cansiglio, ottimale
nella quale ogn’uno dei due giardini riafferma nella sua specificità la sua
importanza, difatti noi come Centro ricerca Piante officinali di Belluno
consigliamo e portiamo i nostri amici e corsisti prima nel giardino del
Cansiglio e dopo circa una ventina di giorni in quello delle Alpi orientali,
con enorme soddisfazione dei partecipanti.
Epilobium angustifolium |
Carlina acaulis |
APPUNTAMENTO ORE 09,15 PRESSO PARCHEGGIO CASERA'
Nessun commento:
Posta un commento